la parola "forza" è diventata di questi tempi il rifugio naturale per giustificare ogni tipo di lacuna, sia questa tecnica, coordinativa, muscolare, finanche psicologica.
Non è raro notare che la tecnica e l'allineamento vanno di pari passo, si autoalimentano, si intrecciano l'uno nell'altra fino a realizzare la perfezione esecutiva.
Speso il danzatore ritiene piuttosto "stressante" l'esecuzione perfetta, così dopo alcune prove giudicate "buone", si rifugia in esecuzioni definite "comode" corrispondenti poi alle esecuzioni errate.
Ebbene questo tentativo di sorvolare anche per alcune ripetizioni su un allineamento e tecnica corretti, diviene poi un atteggiamento consuetudinario con gravi ripercussioni poi sulla crescita professionale del danzatore.
Hoi potuto notare che anche nelle sale di potenziamento accade la stessa cosa. Il danzatore si potenzia con esercizi probabilmente corretti, ma con un atteggiamento posturale errato. Purtroppo, questa abitudine determinerà un effetto a cascata nel già scricchiolante "allineamento", rafforzando portamenti sbagliati difficili poi da estirpare.
Il movimento errato ha una sua diagnosi, non è la sola forza a determinarne l'evidenza. La complessità coordinativa insita in un movimento è tale per cui la forza ne è una parte dell'insieme.
la regola è: più forza, ma nei movimenti corretti.
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