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domenica 2 febbraio 2020

Il salto e strategie di intervento.

http://thesportjournal.org/article/plyometrics-or-jump-training-for-dancers/

Plyometrics, or Jump Training for Dancers

Submitted by: Brenda G. Griner, Douglas Boatwright, and Dan Howell
One question that many dancers ask is, “How can I get my jumps higher?” The repetitive execution of demi-plie is used to improve timing, alignment, strength, torso stability, and coordination of joint movement; it is also a first component of other movements, such as pirouette, releve, and all aerial movements (Trepman, Gellman, Micheli, & De Luca, 1998). Four principles must be applied when executing jumps of any kind. First, any jump must begin in demi-plie. Second, in order to take the jump into the air, the dancer must press off the floor by fully pointing the foot. Third, the dancer must land on the balls of the feet, rolling through to the heels. Fourth, the jump must end in demi-plie (Kraines & Pryor, 2001).....

La preparazione ai salti, oltre all'acquisizione di una eccellente tecnica, dovrebbe nel corso del tempo,  basarsi sul potenziamento della struttura muscolare e dell'impulso nervoso correlato, attraverso il metodo Pliometrico o "metodo d'urto".
Tale metodo  rapportato alle richieste della danza, può definirsi "metodo d'urto adattato".
Occorre misurare cautela e attenersi, qualora si adottasse un metodo di questo genere, ai principi sottoesposti per evitare potenziali incidenti.
Si parla molto frequentemente degli infortuni a carico dell'articolazione del ginocchio, in seguito ad una cronicizzazione della struttura nel tempo, ma molto meno delle metodologie "allenanti" proprie del salto.
In un quadro generale di preparazione e di prevenzione, la Pliometria indirizzata o adattata, deve trovare il giusto spazio nelle sedute di condizionamento fisico alla danza.

Due sono i gradi di allenamento Pliometrici, in ordine crescente di intensità, età e livello di allenamento:
1) esercizi di piccola Pliometria (età puberale, età adulta)
2) esercizi di grande Pliometria (età adulta)
Nel primo caso rientrano le esercitazioni di saltelli, di piccoli balzi, di piccole cadute in basso, di esercizi ritmici quali skipping, footwork ecc . Queste esercitazioni si effettuano a corpo libero anche utilizzando funi, steps, ostacoli bassi, coni...
Nel secondo caso invece si entra nella progressione più impegnativa, riservata a chi possiede una muscolatura "matura" a cui fa eco una proprietà tecnica consolidata. Gli esercizi proposti sono essenzialmente specifici, e le esercitazioni prevedono jump-training in grado di generare velocità verticale e velocità lineare, allo scopo di conseguire il risultato desiderato.
Un esempio in grado di stimolare la forza di reazione al terreno è l'utilizzo del drop-jump con figura in fase di volo nella fase post-contromovimento. Utilizzo spesso la caduta in basso da un'altezza variabile da 20cm, fino a 40/50 con reazione al terreno e conseguente tour en l'air.
 C'è da considerare un aspetto legato alla  fase di volo, la quale prevederà la muscolatura in uno stato di "tensione controllata", non massimale,  allo scopo di evitare interferenze negative ovvero forze contrarie al guadagno in altezza, una sorta di "quiete e di attesa" coincidente anche con una pausa respiratoria. Il momento di "impatto" al suolo deve essere corretto con un timing esecutivo rapido,  in grado di evitare dissipazione energetica e la sua immediata trasformazione in spinta. 

references.
Hobby, K., & Hoffmaster, L. (1986). In D. Paterson, G. Lapenskie, & A. W. Taylor (eds.), The medical aspects of dance. London, Ontario, Canada: Sports Dynamics.

Trepman, E., Gellman, R. E., Micheli, L. J., & De Luca, C. J. (1998). Electromyographic analysis of grand plie in ballet and modern dancers. Medicine and Science in Sports and Exercise, 30(12), 1708–1720.

Simpson, K. J., & Kanter, L. (1997). Jump distance of dance landings influencing internal joint forces: I. axial forces. Medicine and Science in Sports and Exercise, 29, 916–927.

Adams K, O’Shea JP, O’Shea KL, et al. The effect of six weeks of squat, plyometric and squat-plyometric training on power production. J Appl Sport Sci Res 1992;6:36–41

 Malisoux L, Francaux M, Nielens H, et al. Stretch-shortening cycle exercises: an effective training paradigm to enhance power output of human single muscle fibers. J Appl Physiol 2006;100:771–9


Brown AC, Wells TJ, Schade ML, Smith DL, Fehling PC: Effects of plyometric training versus traditional weight training on strength, power, and aesthetic jumping ability in female collegiate dancers




Pubblicato da alberto menegazzi alle 11:49
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