Suscita interesse l'efficienza del campo visivo in svariati settori sportivi e lavorativi. Non fa eccezione la danza, dove i ballerini sono sottoposti a notevoli variazioni visive per intensità di luce, tra teatri e scuole di danza.
Le interferenze create da un ambiente con intensità variata di luce, sono le cause di un aumento di tensione nervosa che altera la coordinazione motoria causando un irrigidimento negativo del movimento.
Questo stato di difficoltà esecutiva, si riscontra maggiormente nei ballerini che fanno grande affidamento sugli input visivi piuttosto che su quanti si ispirano maggiormente alle strategie propriocettive.
Come potere rimediare? Si può intervenire sul potenziamento "visivo"?
la risposta è affermativa.
Si può effettuare l'esecuzione completa o parziale di esercizi tecnici o coreografici mantenendo per alcuni movimenti, gli occhi chiusi. La chiusura degli occhi migliora la percezione somatosensoriale non solo a causa della mancanza di segnali visivi; invece, l'atto di chiusura degli occhi modifica la modalità di elaborazione nel cervello: con la chiusura degli occhi il cervello passa da reti talamo-corticali con dominio visivo a una modalità di elaborazione non visivamente dominata.Questa tecnica "interiorizza" il movimento, potenzia la "vista senza vista", quel processo di elaborazione tra quanto si vede nella mente e quanto si esegue, riconoscendo il movimento e la postura, momento dopo momento.
Può essere svolto in modo autonomo o con un feedback di ritorno da parte di un osservatore esterno che invia input correttivi durante e dopo l'esecuzione.
Nel secondo caso si interviene agendo sull'intensità della luminosità della sala. In questo caso coni di ombra e di luce si alternano, alterando l'informazione visiva la quale diverrà imprecisa o incompleta interferendo quindi sulla stabilità esecutiva e sull'equilibrio.
Questo insieme di iniziative allenanti stimoleranno la funzione visiva, potenziando la memoria visiva ovvero la capacità di ricordare uno stimolo visivo nella sua collocazione spaziale.
Concludendo, e con un occhio al futuro, nella progressione di preparazione, quindi nel rispetto dei principi della gradualità e della differenziazione, non sarebbe da escludere l'utilizzo di "occhiali stroboscopici". Sulle lenti di questi speciali occhiali, vengono proiettate luci a velocità regolabili per distrarre il cervello e obbligarlo a ritenere quante più informazioni possibili, per aumentare memoria visiva e capacità percettiva.
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